Lo scorso maggio vi abbiamo parlato del progetto di ricerca del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali dell’Università di Padova, che si proponeva di investigare attitudini, conoscenze e preferenze dei consumatori nei confronti delle diverse tipologie di Grana Padano DOP. Ecco i risultati.
Lo scorso maggio vi abbiamo parlato del progetto di ricerca del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali dell’Università di Padova, che si proponeva di investigare attitudini, conoscenze e preferenze dei consumatori nei confronti delle diverse tipologie di Grana Padano DOPe di verificare il premium price riconosciuto in funzione di alcune caratteristiche distintive del prodotto. (Potete leggere il post originale qui).
Il progetto, coordinato dalla Prof.ssa Mara Thiene in collaborazione con Agriform e con il Consorzio del Grana Padano, prevedeva la raccolta di informazioni tramite un questionario online e un test di simulazione di acquisto reale da effettuare all’interno di un punto vendita.
I risultati di questa indagine, ora disponibili, forniscono uno specchio sui consumatori di Grana Padano Dop grazie a cui sarà possibile promuovere in maniera mirata il prodotto e ottimizzarne l’offerta.
Lo studio si è soffermato innanzitutto sul grado di fiducia che i consumatori associano alle diverse caratteristiche del Grana Padano, concludendo che le informazioni nella confezione (32,9%), la visibilità e leggibilità delle informazioni nella confezione (28,2%), la presenza del marchio sulla crosta o scalzo (26,9%), della Denominazione di Origine DOP (25,7%) e del marchio del Consorzio (23,4%) sono le caratteristiche che più frequentemente ispirano “moltissima fiducia”.
Una più dettagliata indagine sulla conoscenza da parte dei consumatori dei loghi presenti sulle confezioni ha tuttavia rivelato che è necessario proseguire il lavoro di informazione che il Consorzio del Grana Padano sta portando avanti da anni per educare ad un acquisto sempre più consapevole.
Sono state quindi prese in esame le motivazioni che spingono i consumatori all’acquisto di diversi formati di formaggio. Il formato in pezzi, il più comunemente acquistato dai consumatori (solo il 5,2% non lo acquista), vede come motivazioni prevalenti la quantità di utilizzo, seguita da conservabilità, prezzo e infine sicurezza nella qualità. Le stesse motivazioni sono state espresse per il grattugiato.
I valori dell’esperimento di acquisto reale, confermati dal relativo questionario raccolto post consumo prodotto, suggeriscono inoltre un forte interesse dei consumatori verso l’utilizzo di latte di montagna (Grana Padano DOP oltre 16 mesi quota 1000) e verso il Grana Padano con stagionature elevate (Grana Padano DOP oltre 20 mesi). Il senza lisozima, invece, sembra riscuotere un interesse minore.
Tali dati, insieme alla fiducia generata dalla presenza del marchio del Consorzio, sono confermati anche dalle stime ottenute tramite il modello Mixed Logit in WTP space, che rappresentano la disponibilità a pagare media della popolazione di consumatori. Gli attributi associati ai premium più elevati sono infatti la presenza del logo nel packaging, l’utilizzo di latte di montagna e, infine, le stagionature più importanti.
Ringraziamo il team del Dipartimento TESAF dell’Università di Padova per l’ottimo lavoro svolto che permetterà ai protagonisti della filiera della Grana Padano di ottimizzare l’offerta avvicinandola ancor di più ai desiderata dei consumatori finali italiani.
Con l’occasione, informiamo anche che abbiamo deciso di “esportare” questa esperienza all’estero. Infatti, nei prossimi mesi, sempre in collaborazione con TESAF UNIPD verrà avviata una ricerca analoga in Svizzera e negli Stati Uniti: due tra i paesi più importanti quanto a volume di importazione di Grana Padano.