L’entrata in vigore dell’accordo tra la nuova amministrazione targata Biden e l’Unione Europea è stata accolta con un sospiro di sollievo dalle aziende agroalimentari italiane, ma si può e si deve fare molto di più il rilancio delle esportazioni delle eccellenze Made in Italy ed in particolar modo dei formaggi Dop.
La situazione a poco più di un mese dalla sospensione temporanea dei dazi extra USA mostra con sempre maggior chiarezza la necessità di raggiungere un’intesa a lungo termine con il governo d’oltreoceano.
L’entrata in vigore, a inizio marzo, dell’accordo tra la nuova amministrazione targata Biden e l’Unione Europea, che prevede il congelamento per almeno quattro mesi dei dazi aggiuntivi imposti nel 2019 dalla Casa Bianca, è stata accolta con sollievo dalle aziende agroalimentari italiane. L’abbassamento dei costi per gli importatori e i consumatori americani rappresenta infatti un primo passo verso il rilancio delle esportazioni delle eccellenze Made in Italy ed in particolar modo dei formaggi Dop.
Questa svolta positiva si va tuttavia ad inserire in un contesto mondiale complesso, caratterizzato da fattori, direttamente o indirettamente legati al nostro settore, che rallentano la spinta delle esportazioni e generano ulteriori elementi di confusione. Le criticità che influenzano il trasporto aereo e navale, ad esempio, gli stock nei magazzini degli importatori a prezzi pre-sospensione e la generale sensazione di incertezza che accompagna le prime, caute, aperture, rendono difficile la pianificazione di strategie forti ed efficaci.
Ci auguriamo che a questo primo segnale da parte degli Stati Uniti segua una conferma definitiva degli accordi, che riporti ad una pianificazione del business più serena e consolidi a lungo termine il trend positivo di cui stiamo vedendo solo l’inizio.