Secondo gli ultimi dati Istat, l'export dei beni di consumo non durevole ha registrato a giugno 2021 un incremento del +15,2% sull'anno precedente.
Export: il 2021 è l'anno del riscatto. Secondo gli ultimi dati Istat, l'export dei beni di consumo non durevole, di cui l'alimentare rappresenta una gran parte, ha registrato a giugno 2021 un incremento del +15,2% sull'anno precedente e dell'11,5% sul semestre e si prevede che entro la fine del 2021 si raggiunga l'obbiettivo 50 miliardi, previsto nel 2020 e bloccato dalla pandemia.
Dopo un anno e mezzo molto duro anche per l'alimentare italiano, finalmente una notizia che ripaga di tutti gli sforzi che il settore ha fatto e sta facendo tuttora. Un risultato che dimostra a tutti quanto l'export dell'alimentare sia un asset strategico per il Paese su cui puntare e fare investimenti.
Tra i mercati in cui l'Italia ha esportato di più ci sono gli USA, che hanno fatto registrare un +6,4% nel periodo gennaio-aprile, la Germania (+2,8%) e la Francia (+2,0%) ma vanno segnalate anche spinte vistose, nello stesso periodo, di alcuni mercati dell’estremo Oriente, come Cina (+50,2%), Corea (+52,4%), Vietnam (+37,3%) e Malaysia (+36,6%).
Per quanto riguarda il mondo del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano, l’Istat rileva, per il periodo gennaio-luglio 2021, un aumento dei volumi del 4,9% vs AP.
Tra i principali Paesi protagonisti di questa crescita, troviamo gli USA (+16,1% a vol.) e la Germania (+3,5% a vol.). Fanalino di coda il Regno Unito che scende del 12,3%.
Agriform e Parmareggio mantengono i ritmi di crescita del mercato confermando la quota a volume. In particolare con gli Stati Uniti, area di traino, che aumentano la quota di due punti percentuali.