CAPOFILA DEL PROGETTO DI FILIERA
Agriform società cooperativa agricola
BENEFICIARI DIRETTI
Caseificio Sociale Canalone Società Cooperativa
Santa Vittoria Società Agricola Cooperativa
n. 19 aziende agricole socie
BENEFICIARI INDIRETTI
Consorzio Granterre Soc. agr. Coop.
Ambrosi spa Industria Casearia
n. 10 aziende agricole
SINTESI DEL PROGETTO DI FILIERA
La filiera Agriform raggruppa un insieme di soggetti produttori agricoli di base del latte bovino, associati in tre imprese cooperative di trasformazione che, a loro volta, aderiscono ad Agriform sca per la stagionatura finale e la commercializzazione del derivato formaggio Grana Padano DOP.
L’approccio di filiera intende incentivare la remuneratività a favore dei produttori agricoli di base agendo soprattutto su due priorità. La prima, con rilevanti ricadute ambientali, punta sull’incremento dell’efficienza di tutto il ciclo di produzione e di trasformazione del latte bovino, soprattutto intervenendo sulla riduzione dei costi di produzione, ma anche promuovendo una serie di interventi a favore sia delle aziende agricole sia dei caseifici. Il secondo aspetto, che punta sugli aspetti qualitativi, mira a dotare tutta la filiera di idonei strumenti per favorire la commercializzazione e la promozione del formaggio Grana Padano DOP e del formaggio Parmigiano Reggiano DOP, anche su nuovi mercati esteri. Su questi aspetti è previsto anche un investimento in innovazione.
Reg. (UE) 1305/2013 – PSR 2014/2020 - Misura 4
TIPO DI OPERAZIONE 4.2.01 “Investimenti rivolti ad imprese agroindustriali in approccio individuale e di sistema” – Approccio di sistema.
L’intervento in progetto prevede l’introduzione di innovazione tecnologica con l’acquisto di una macchina scrostatrice automatica per forme di formaggio stagionato idonea alla preparazione delle forme per le successive fasi di lavorazione e confezionamento e di una macchia carica-scarica forme automatica in acciaio inox, indicata per il carico delle forme fresche appena uscite dalla sala di salatura e per il carico o lo scarico delle forme dalle
scalere.
Con la realizzazione del progetto che beneficerà di un sostegno del FEASR, AGRIFORM. SCA. ha avviato un’opera di razionalizzazione del ciclo produttivo finalizzata all’innovazione di processo, alla diminuzione dei costi di produzione e al miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori”
TIPO DI OPERAZIONE 16.2.01 - Supporto per progetti pilota e per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agricolo e agroindustriale
PROGETTO
OPTIGRANASOST - Modello innovativo per l’ottimizzazione della sostenibilità ambientale della filiera di produzione del formaggio Grana Padano DOP
Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’Istituto di zootecnica della Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, intende sviluppare uno strumento affidabile, calibrato sul contesto in esame e sufficientemente snello in grado di assistere l’imprenditore nelle scelte per uno degli aspetti ambientali più all’ordine del giorno, ovvero la Carbon Foot Print (CFP). L’approccio, con riferimento alle emissioni dei principali gas climalteranti (GHG), intende definire il quadro complessivo di ogni singolo soggetto e individuare i punti critici che presentano margini di miglioramento.
La filosofia che sottende l’intero progetto è paragonabile a quella delle certificazioni di processo: anche se, nel caso specifico, si tratta più di un autocontrollo, basato su strumenti di misura oggettiva delle emissioni di metano dirette degli animali (valutate attraverso gli spettri FTIR del latte). Il livello di sostenibilità ambientale a livello aziendale è valutato mettendo in relazione le tecniche manageriali adottate nell’allevamento (raggruppate in cluster di fattori) con la relativa emissione di gas climalteranti e si basa sulla predisposizione di liste di opzioni tecniche per ogni aspetto del management, di cui calcolare l’effetto in termini di CFP. Accoppiando ciascuna possibile scelta al proprio costo economico è possibile valutare anche il rapporto costo / beneficio (valutato in termini di riduzione dell’emissione di GHG) di un ventaglio di possibili soluzioni tecniche.
Entro ciascun cluster, le soluzioni adottabili sono poi abbinate a un punteggio che punti alla loro classificazione in termini di ricadute ambientali per giungere a un punteggio sintetico che può essere tradotto anche in una forma grafica capace di fornire una percezione immediata del giudizio sul grado di sostenibilità dell’impresa.